Le tombe per me sono come delle scatole del tempo; restano intoccate. Quando sei lì che devi riaprirle, dopo 50 anni, a volte le trovi piene di ricordi preziosi, simboli di affetto, lettere, sassolini, disegni; tracce di una persona che è stata amata.
Un’altra cosa che mi piace sono i cimiteri d’inverno, li trovo bellissimi: quando si accendono tutte le lucine dei loculi, bianche ma anche gialle, rosse, blu, sembrano delle piccole città. La cosa che preferisco è girare per le file, leggere i nomi, alcuni così antichi che oggi non li senti più. Mi piace vedere le foto in bianco e nero, contare gli anni vissuti, in particolare quando trovi moglie e marito nello stesso loculo e puoi calcolare gli anni che hanno passato insieme. A volte immagino le loro storie, le esperienze che hanno vissuto.
Io lavoro nei cimiteri dal 2018.
Ho lavorato come custode nei cimiteri di Collegno e di Rivoli e adesso sono operatore in tutti i cimiteri della prima cintura di Torino gestiti da Stranaidea.
È un impiego molto vario, nel quale ogni giorno impari qualcosa di nuovo: una volta, ad esempio, ho assistito un medico legale durante un’autopsia; era il primo maggio ed era venuto solo. È stata un’esperienza decisamente interessante.
Quello che accade di solito è che a fine giornata, Loredana, la responsabile del servizio, organizza le squadre per il mattino successivo in base a quali lavorazioni sono richieste, perché per ognuna sono necessarie determinate competenze e attrezzature. Se sono previste tumulazioni, ad esempio, saranno necessarie lettighe, ponteggi o alzaferetri, a seconda di dove è posizionato il loculo. Vanno valutati anche i luoghi; la terra non è uguale in tutti i cimiteri: in base alla sua consistenza, per effettuare un’inumazione saranno necessari escavatori più o meno grandi.
Poi ci sono le persone: il cimitero per noi è un luogo di lavoro, ma chi è lì sta affrontando un momento delicato, bisogna avere empatia.
Quando arrivano i funerali, io e i miei colleghi iniziamo sempre chiedendo ai familiari del defunto come preferiscano procedere, se hanno esigenze particolari, dove vogliono che sistemiamo i fiori, se desiderano porgere un ultimo saluto.
Alcune persone sono gentili nel fare le loro richieste, altre no, sono più arroganti e pensano sia tutto dovuto. Noi cerchiamo di essere comunque accoglienti, d’aiuto. Realizziamo quello che ci viene richiesto, per quanto possibile, con calma e attenzione, senza fretta: è un modo per rispettare il momento. Facciamo il nostro e lo facciamo bene. Poi, se oltre a questo riusciamo anche a intessere relazioni umane, siamo ben contenti.
Spesso, poi, le persone non conoscono le procedure burocratiche e spesso ci capita di aiutarli a capire quale sia l’iter da seguire, soprattutto durante le esumazioni o le estumulazioni, quando la concessione del comune per un determinato loculo o fossa scade e bisogna spostare la salma.
Spieghiamo loro le diverse opzioni: se la salma è completamente mineralizzata, le ossa vengono raccolte in una cassa di zinco e i parenti possono scegliere di conferirla nell’ossario comune, trasferirla nel loculo di un parente oppure acquistare un altro loculo o fossa per cinque anni, al termine dei quali dovranno ripetere la procedura.
Se i resti della salma non sono ancora mineralizzati, invece, vengono messi in una bara di cellulosa e posti in terra, oppure si può scegliere la cremazione.
In caso di esumazioni e estumulazioni non può avvenire la dispersione delle ceneri come invece accade quando questa viene fatta come prima scelta espressa come volontà quando il defunto era in vita. In questo secondo caso la dispersione può essere fatta nel cimitero, nel roseto apposito, oppure in luoghi esterni. Questa secondo me è la pratica più bella.
Ritorni nei posti che in vita hanno avuto per te un valore, dove hai vissuto delle emozioni: un cammino di montagna, un fiume, quel tratto di mare che era il tuo preferito o davanti al quale hai conosciuto l’amore della tua vita, che so.
Così è come se si chiudesse un ciclo, no? Come un ultimo viaggio molto bello, pieno di significato.
Rino Corica – Operatore cimiteriale