La formazione
che profuma
di vacanza
Diario di un’educatrice in formazione a Padova.
La formazione del proprio personale, per Stranaidea, è uno dei migliori investimenti possibili. Ogni anno attiviamo più di 25 differenti percorsi formativi, per circa 3500 ore di formazione fruite dai soci e lavoratori. Questo diario racconta “Energia di Comunità”, l’esperienza formativa di Gaspare e Alice, svolta a Padova dal 2 al 4 settembre 2021, sul lavoro educativo di comunità. Ecco quindi la Stranaragione, immagini e flussi di pensiero dal punto di vista dell’educatrice, dalla formazione a tutto quello che sta intorno ad essa: viaggiare, conoscere e arricchirsi di esperienze di vita.
Giorno 00
A casa ho due trolley: uno più piccino, per capirci, andava bene per i vecchi canoni di misura bagaglio a mano Ryanair; l’altro poco più grande. In maniera ottimistica penso di riuscire a mettere tutto nel primo, d’altronde starò via solo 3 giorni. Presto mi rendo conto che non lo chiuderò mai e alla fine mi ritrovo miseramente a travasare tutto nel secondo.
Nel mentre di questo spostamento di abiti e cose chiamo Gaspare, esattamente come faccio con le amiche, gli chiedo cosa ha portato. In realtà lo voglio anche preparare al fatto che verrò con la borsa frigo (quella grande)…metti caso che ci venga fame in treno. Per fortuna lui è siculo, ha già messo in valigia panini e mandorle tostate siciliane.
Il viaggio in treno lo sfruttiamo per il lavoro di backoffice, di pulizia e ordine del cloud, insomma per tutte quelle cose noiose che ci lasciamo sempre indietro e per cui Manuela, la nostra responsabile, ha appena inviato una mail di “minacce”: a breve farà un controllo nelle cartelle, meglio mettere tutto a posto!
Il giorno zero è quindi il giorno dello spostamento.
La sera al B&B, un po’ stanchi e in tenuta pigiamosa, tiriamo fuori il libro di lettura che ci siamo portati: abbiamo lo stesso, la saga dei Florio della Auci.
Parallelamente prepariamo la cartella per la formazione del giorno successivo: abbiamo comprato lo stesso quaderno giallo.
Tutto questo mi fa sorridere.
Giorno 01
Dal B&B alla sede del convegno ci vogliono 15 minuti, inizio ore 10. Noi però vogliamo prendercela con calma e usciamo alle 9.
Io mi fermo ogni due passi a fare foto, Gaspare mi deve attendere, io gli ricordo che documento il nostro viaggio perché so già che Marco, responsabile della comunicazione, prima o poi ci chiederà un articolo da pubblicare sul sito. Lui, nelle attese, cerca il bar che più lo ispira per prendere il suo terzo caffè della mattinata (nota bene: siamo svegli da un’ora e mezza!). Ci mettiamo esattamente 43 minuti per arrivare a destinazione, forse ho esagerato con le foto, ma alle 9 c’è una luce bellissima.
Poi parte la formazione.
Dopo un anno di supervisioni e formazioni online, trovarsi in un’aula dell’Università di Padova fa un certo effetto.
Post formazione, al pomeriggio, ci godiamo Padova, che ci ammalia con la sua bellezza; io fotografo, Gaspare nuovamente mi attende e sceglie con cura il posto per l’aperitivo. La domanda che ci assilla è: ha più km di portici Torino o Padova?
Giorno 02
Per un disguido con booking il proprietario del B&B ci avverte che l’indomani dovremo cambiare stanza, assicurandoci che ne avremo una più grande. Vuoi dire di no ad una botta di c*?!? Dobbiamo lasciargli le valigie chiuse, sarà lui a spostarle mentre noi siamo in giro.
Ovviamente richiudere un trolley è cosa impossibile, la roba dell’andata non ci entra più e costringo Gaspare a mettersi in valigia parte delle mie cose.
Anche oggi usciamo un’ora prima dell’inizio della formazione, passeggiare con calma, discutere dei laboratori del giorno prima e fantasticare su nuove idee rende l’inizio giornata più sereno.
Gaspare ovviamente vuole fermarsi per il suo terzo caffè e siamo svegli da un’ora.
Nel mentre chiediamo a Google: la città più porticata di Italia.
In testa Bologna (38 km), a seguire Torino (18 km), terzo posto Padova con 12 km (anche se alcuni siti parlano di ben 25 km che la farebbero balzare al secondo gradino del podio e alla medaglia d’argento! Il dubbio pertanto ci rimane!)
Anche oggi partenza ore 9 dal B&B, arrivo a destinazione ore 9.45 (ricordo che distano solo 1,5 km).
Giorno 03
Ultimo giorno di formazione. Giorno del rientro. Giorno di sintesi.
Nel prendere appunti rimango fedele a carta e penna, portarsi dietro il portatile è stato abbastanza inutile. Viceversa, Gaspare è molto smart, la penna non sa cosa sia, lui e il suo Apple sono una cosa sola. In sostanza il suo quaderno giallo è rimasto intonso.
Anche a 374 km di distanza si incontrano persone che conoscono in qualche modo qualcuno di Torino che conosci pure tu. Carramba!
Nonostante, secondo Google, Padova abbia 12 km di portici contro i 18 di Torino, la mia impressione è che sia tutta porticata.
Le mandorle tostate alla fine erano poche, sono durate dal mercoledì pomeriggio (giorno 00 per intenderci) alla mattina del venerdì (giorno 02).
A Padova c’è una tradizione di tramezzini da far invidia a Torino. Ogni bar sponsorizza il piccolo sandwich che manco da Mulassano o da Beatrice. Io ricordavo l’origine piemontese del famoso panino, così, come faccio sempre in questi casi, chiedo a Google. Tiro un sospiro di sollievo, le mie certezze sabaude vengono confermate. Detto ciò, se andate in piazza delle Erbe c’è il bar che fa il tramezzino con il cavolo cappuccio più famoso del Nord-Est.
Il badge al convegno ti dà sempre un certo tono, ti fa sentire un po’ figo insomma.
(Oh, abbiamo anche lavorato in questi tre giorni di formazione, solo che tutto questo è più bello da raccontare!)
Alice Pinto
Educatrice del servizio SET e di Cittadinanza Attiva