Nel 2009, su richiesta del Servizio Dipendenze dell’ASL TO4, iniziammo a lavorare all’interno del SER.D di Ciriè.
Il progetto, che abbiamo chiamato “Per-Strada”, era di natura sperimentale e prevedeva la presenza di educatori all’interno della sala d’attesa del Ser.D, con lo scopo di accogliere le persone in carico al servizio e di attuare interventi di prevenzione, di limitazione dei rischi e riduzione del danno correlati all’uso di sostanze psicoattive e alcol sul territorio, con attenzione particolare alla popolazione giovanile e alle persone non conosciute dai sistemi di cura.
Immaginate…
Immaginate di dover andare nella sede di un servizio sanitario pubblico per fare una visita e, prima di entrare per essere ricevuti dal medico, trovare delle persone che si presentano, ti offrono un thè, ti chiedono come ti chiami.
Le prime volte ti sembrerà strano, ricorderai solo il nome, qualcuno sarà diffidente. Ma poi, nel tempo, troverai ancora questi operatori e con molti di loro si costruiranno vere e proprie relazioni.
Così, grazie alla costruzione di queste relazioni, la sala d’attesa del Ser.D negli anni è sempre stata vissuta dall’utenza che si rivolge al servizio non solo come luogo in cui attendere la somministrazione dei farmaci o l’appuntamento con gli operatori di riferimento, ma anche un luogo in cui socializzare, scambiare informazioni, mantenere una rete amicale con altri utenti. Per alcuni in particolare è l’unico luogo in cui poter vedere e incontrare altre persone, divenendo quindi per loro uno spazio significativo.
La presenza costante di un operatore dedicato alla sala d’attesa e l’individuazione dell’utenza più fragile permette l’affiancamento del beneficiario nella ricostruzione di una rete di rapporti interpersonali significativi e nell’attivazione e/o riscoperta di risorse e capacità personali, con interventi volti all’accompagnamento nei contesti atti alla risocializzazione e alla sperimentazione di dinamiche relazionali sane.
Un buon allenamento relazionale ripetuto nel tempo, iniziato nella sala d’attesa del Ser.D, ha significato per alcuni la ricerca di esperienze relazionali positive da riproporre nei propri contesti di vita, in famiglia, sul lavoro, con gli amici, o una maggiore sicurezza nei propri mezzi per affrontare la propria vita e anche nel percorso di cura rispetto alla propria dipendenza.
Ad oggi, da quel lontano 2009, PERSTRADA è un progetto che festeggia quattordici anni di supporto concreto.
Rocco Brancucci – Operatore di PerStrada