Mi entusiasmo quando c’è da imparare, da condividere, quando c’è il gruppo.
Condividere le giornate a Napoli con colleghe e colleghi di Stranaidea che non conoscevo ha reso ancora più speciale questo evento.

Il tema della Biennale: la Prossimità.

Termine che accompagna molto il mio lavoro di educatrice, intessuto con le reti sociali di supporto mettendo al centro il bisogno della persona. Penso però che mi sono sempre poco soffermata sul suo significato dandolo troppo per scontato. In quei giorni nei vari panel, incontri, racconti si è cercato di dare una risposta alla domanda “cos’è prossimità, come si costruisce?” attraverso lo scambio di esperienze diverse da ogni parte di Italia, sulla base di una dialettica tra osservazione delle esperienze e riflessioni.

La risposta che ho portato a casa è quella che fa riferimento alla prossimità come la capacità delle persone di mettersi insieme per rispondere in modo concreto ad un problema condiviso attivando reciprocità e beni relazionali (non sono parole mie, ma appunti di un dibattito di quelli che ho seguito).

La prossimità funziona se è generativa.

Non sempre dove c’è comunità c’è prossimità, riflessione portata alla mia attenzione da una piccola realtà del sud Italia e che ho accolto, perché molto vera.

Ho assistito e ho partecipato alla presentazione di una ricerca/azione “i migranti mappano l’Europa” che ha stimolato la voglia di provare a riproporre a Torino con lo stesso metodo questa ricerca; l’evento “rigenerare l’abitare tra povertà vulnerabilità e fragilità”, la Città tra inclusione ed esclusione, “rigenerare luoghi”.

Momenti ai quali ho scelto di partecipare perché interessanti per il mio ruolo e lavoro con i senza dimora e con la povertà e l’esclusione sociale in generale.

Lo scambio tra professionisti è (quasi) sempre generativo: dopo tanti anni di lavoro ti costringe a fare riflessioni, a porre delle domande, non sempre porti a casa una risposta ma, caspita!, a me fa l’effetto di un buster di giovinezza.

E la stessa energia me l’ha data il gruppo di Stranaidea: bella la condivisione, belle le chiacchiere, belle le risate e la disponibilità. Ero sicura che sarebbe stato comunque positivo conoscere meglio chi condivide un pezzo di vita così importante come quello lavorativo. Questo fa davvero la differenza.

Una parola speciale in ultimo per la mia città del cuore, Napoli. Città di famiglia e della mia fanciullezza e adolescenza che ha lasciato ancora una volta tutte e tutti affascinati della sua inquieta, violenta bellezza.

Elena Randone – Educatrice Settore Adulti

La Biennale di Prossimità 2024 si è tenuta a Napoli dal 3 al 5 ottobre, focalizzandosi sulla rigenerazione di relazioni e luoghi. L’evento, risultato di un percorso partecipato e collaborativo, ha riunito enti del Terzo Settore, amministratori e cittadini per scambiarsi esperienze di prossimità, partecipazione e inclusione sociale. Oltre a seminari e laboratori, l’edizione napoletana ha esplorato il legame tra comunità e territorio, con un forte focus sull’innovazione sociale e culturale.