ESCAPE EXCLUSION: GIOCANDO SI IMPARA
(E SI INSEGNA) L’INCLUSIVIT
À

Prosegue il progetto europeo ESCAPE Exclusion del programma  Erasmus+, che coinvolge, oltre a Stranaidea, sei organizzazioni partner provenienti da tre Paesi europei (Lettonia, Spagna e Olanda). Obiettivo del progetto è creare sette “escape adventures” che siano inclusive ed educative, ognuna con un proprio format (libro, gioco di società, carte, etc.). La logica di base è quella di una vera e propria escape room: i giocatori sono chiusi all’interno di una stanza da cui potranno fuggire solo dopo aver risolto una serie di prove ed enigmi.

Nei mesi scorsi Stranaidea ha pensato, ripensato, disegnato e alla fine costruito il gioco di società “ESCAPE – Home Alone”. Già il nome dovrebbe suggerire di cosa si tratti.

Tutto ha inizio con un gruppo di amici che desiderano trascorrere una vacanza a Torino. Il gioco, infatti, è ambientato in una normalissima casa in città, peccato che la proprietaria, Giulia, sia una burlona e abbia deciso di non farsi trovare: obiettivo del gioco, dunque, è proprio quello di riuscire a scovarla nel minor tempo possibile.

I giocatori dovranno risolvere rompicapo, enigmi logici e prove fisiche, tutti legati alla cura di sé e alla gestione autonoma della dimora; così facendo, i partecipanti passeranno da una stanza all’altra e saranno sempre più vicini alla padrona di casa e all’inizio della tanto attesa vacanza.

Fare educazione e inclusione giocando

Nei mesi di marzo e aprile 2022, la nostra equipe ha sperimentato l’escape adventure all’interno dei servizi di Stranaidea (Artemista, Casa di Zenzero, In&Out, SET, CADD El Duende, Volontariato Europeo ESC), con alcuni studenti della scuola Drovetti (si ringrazia a tal proposito il Centro ITER per aver messo a disposizione i propri spazi) e con i ragazzi dell’Associazione Articolo 10 onlus. Non potevano poi mancare amici, parenti e colleghi che, incuriositi da questo strano strumento, hanno voluto provarlo.

Scopo della sperimentazione era testare la validità educativa del gioco: è davvero inclusivo? Può essere utilizzato come strumento di apprendimento? Facilita la cooperazione? Aiuta gli educatori a comprendere i livelli di autonomia e di abilità dei giocatori? Quali miglioramenti si possono apportare?

Per rispondere a tutte queste domande, abbiamo chiesto a ciascun partecipante e all’educatore presente durante la sperimentazione di compilare un questionario e di condividere verbalmente con noi il proprio stato d’animo durante il gioco, gli aspetti positivi e quelli negativi.

E rullo di tamburi… il gioco è inclusivo ed educativo!

Tutti i partecipanti hanno trovato il gioco divertente e stimolante, si sono sentiti parte di un gruppo e hanno sperimentato la cooperazione. Alcuni di loro non avevano mai partecipato ad una escape room e hanno scoperto quanto siano belli gli enigmi e gli indovinelli. Qualcuno ha imparato a fare la lavatrice, qualcun altro ha scoperto che i cibi in frigorifero vanno riordinati secondo una logica precisa, quasi tutti hanno sperimentato il ragionamento creativo e fuori dagli schemi.

La maggior parte dei partecipanti, alla domanda “Come ti sei sentito durante il gioco?”, ha risposto “Sicuro”, “Responsabile” e “Preso in considerazione”. Anche i colleghi educatori che hanno assistito alla sperimentazione hanno dato un rimando positivo: l’”ESCAPE – Home Alone” cattura l’attenzione, stimola la curiosità, favorisce la collaborazione e la condivisione.

Prove ed errori: un gioco in costante evoluzione

Chiaro che ci sono stati anche alcuni intoppi (mica poteva essere tutto rose e fiori). A volte i suggerimenti dati dal gioco stesso non erano sufficienti per comprendere la soluzione dell’enigma o i partecipanti più timidi hanno avuto bisogno di un invito esplicito a prender parte all’avventura, altre volte invece qualcuno parlava troppo e si distraeva facilmente. Un’osservazione che in tanti hanno fatto è che il gioco è troppo piccolo e si fa fatica a maneggiare gli oggetti e a leggere gli indizi, tutti spunti che abbiamo accolto ed elaborato per migliorare il design e l’esperienza.

A maggio 2022, l’equipe ha presentato alle organizzazioni partner l’”Escape-Home Alone” nella versione italiana e loro ci hanno mostrato le loro escape adventures educative ed inclusive. All’interno del progetto, Stranaidea è stata individuata come referente per il tema dell’inclusione e così abbiamo messo a disposizione tutte le nostre competenze e conoscenze al riguardo per migliorare le altre escape.

Negli ultimi mesi, siamo stati impegnati nella realizzazione del gioco finale, apportando tutti i miglioramenti che ci sono stati suggeriti durante le varie sperimentazioni.

L’ultima tappa del progetto sarà il nostro multiplayer event, in primavera 2023 (data e luogo ancora da definire quindi stay tuned!), durante il quale presenteremo l’”ESCAPE – Home Alone” nella sua versione definitiva a livello locale. Non vediamo l’ora

Chiara Bechis – Responsabile del Settore Disabilità

Marco Fiorito – Responsabile di Comunità e Partecipazione

Giulia Aguì – Tecnico di Riabilitazione Psichiatrica del CDSR In&Out

Katerina Nastopoulou – Operatrice di Comunità e Partecipazione

Marta Sartorio – Educatrice di SET – Servizio Educativo Territoriale

This project is being cofunded with support from the European Commission through the “Erasmus+” programme. This website reflects the views only of the author, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein.