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Gli enti no-profit come Stranaidea offrono, in coerenza con la propria mission, servizi essenziali che rispondono ai bisogni della società.

Sostegno e assistenza a persone con disabilità, minori, adulti in difficoltà e sostegno a chiunque si trovi in condizione di fragilità. Questo lavoro è fondamentale per garantire il benessere delle comunità e il rispetto dei diritti delle persone più vulnerabili.
Lo Stato attraverso Regioni, Comuni, Asl, Prefetture e sistemi di accreditamento e/o appalti pubblici, delega a realtà come la nostra l’erogazione di una parte di questi servizi. Questo modello consente di fornire un welfare diffuso e vicino ai territori, grazie al lavoro di professionisti e professioniste qualificati.

Oggi però, il futuro di questo sistema è appeso a un filo.

A febbraio 2024, il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per le cooperative sociali è stato rinnovato, riconoscendo finalmente un aumento delle retribuzioni del valore del circa 15%, che si concretizzerà entro il 2026, per i lavoratori del settore. Un passo necessario, tanto atteso e fondamentale.

C’è però un problema: gli enti pubblici non hanno adeguato il valore dei servizi, lasciando le cooperative sociali nella condizione di dover sostenere costi molto più alti con le stesse risorse di prima. Questa discrepanza mette a rischio l’intero settore, perché nessuna realtà può reggere per molto tempo un aumento dei costi senza un adeguamento delle entrate.

In Piemonte, la Regione aveva preso l’impegno di aumentare progressivamente le tariffe con la Delibera 38 del 2024, prevedendo un incremento del +10% entro il 2026. Ma a oggi questi aumenti sono parziali e insufficienti. Alcuni servizi sono poi stati esclusi dagli adeguamenti e molti enti non hanno ancora aggiornato le tariffe.

Questa situazione impatta direttamente i servizi e chi ne beneficia: lavoratori, utenti e famiglie.

A Torino, le cooperative sociali che operano nell’assistenza a minori e persone con disabilità hanno impugnato al TAR la convenzione con Città di Torino, ASL e Regione, (che proponeva le condizioni attuali per altri due anni) con l’obiettivo di garantire un adeguamento delle risorse necessarie per mantenere i servizi.

Questa crisi non è un problema di un singolo settore, ma riguarda l’intera società.
Un welfare che non funziona ricade su tutti: sulle famiglie, sulle persone fragili e su migliaia di lavoratori impegnati nel terzo settore.

Stranaidea, come molte altre cooperative sociali, insieme a Federsolidarietà, Confcooperative, Legacoop sociali e a tanti altri soggetti gestori, chiede risposte concrete. Serve un adeguamento delle tariffe in linea con l’aumento dei costi, per garantire continuità ai servizi e dignità a chi vi lavora ogni giorno.

Per approfondire, vi segnaliamo l’evento di presentazione del numero di marzo di VITA magazine:

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